Un protocollo d’intesa per la collaborazione sulle problematiche in tema di alimentazione sana e sicura.
A firmarlo oggi a Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la Federazione italiana cuochi. Obiettivo: fronteggiare i pericoli derivanti da un’errata alimentazione, incoraggiando stili di vita e comportamenti salutari grazie alle giuste abitudini alimentari.
“I cuochi e le giovani generazioni di chef soprattutto – ha detto Lorenzin – hanno la responsabilità di mettere in tavola piatti che influenzeranno la tendenza culinaria del domani. E avere la consapevolezza che cibo è benessere, è di grande importanza. In qualche modo siete un po’ medici anche voi – ha evidenziato rivolgendosi anche alla platea di studenti intervenuti al ministero per la firma del protocollo – e contribuite a comunicare l’importanza della buona tavola e della tradizione agroalimentare italiana”.
Il protocollo intende così promuovere iniziative utili a diffondere il processo di informazione, identificazione e conoscenza di tematiche relative alla sicurezza alimentare, sia sotto il profilo nutrizionale che igienico-sanitario, anche attraverso la sensibilizzazione degli operatori della ristorazione, oltre che dei cittadini.
Rocco Pozzulo, presidente della Federazione Italiana Cuochi, ha sottolineato che “il rispetto dei profili nutrizionali nella trasformazione delle ricette, attraverso il lavoro quotidiano dei cuochi, è fondamentale”.
Il cuoco e docente Alessandro Circiello ha messo in guardia dai rischi alimentari in cucina: “come evidenzia l’istituto superiore di sanità – ha ricordato – per il rischio anisakis occorre conservare il pesce azzurro per 96 ore a meno 18 gradi e non poche ore in abbattitore prima di servirlo crudo. Il cuoco deve essere promotore di salute perché la mancanza di cautele ha un impatto sulla spesa sanitaria “.
“Noi siamo ‘stakeholder’ importanti nel settore alimentare – ha concluso Salvatore Bruno, segretario generale della Federazione italiana cuochi – il rispetto dei profili nutrizionali, delle caratteristiche di sicurezza alimentare passano attraverso il nostro lavoro. Abbiamo elaborato norme tecnico-professionali che delineano la figura del cuoco e c’è un tavolo inter-istituzionale in cui si sta riflettendo sulla possibilità di una certificazione in tal senso. Se un cuoco cucina male è certamente il mercato a scegliere, ma gli unici criteri normativi da rispettare oggi sono quelli di cui stiamo parlando”.
sitografia:
anzianiincasa* 18 novembre 2017