di Giacomo Danesi
San Lorenzo del Vallo (Cs), piccolo sperduto paesino della Calabria, 31 Gennaio 1945.
Periodo approssimativo: Medio Evo.
Le donne del paese, le posso immaginare sedute sull’uscio di casa, con i loro poveri e lunghi vestiti neri e infinite rughe sul viso, erano impegnate nel difficile compito di far passare le lunghe infinite ore della giornata.
Sapevano che “La Fuina” avrebbe a giorni partorito a momenti. Infatti, il bambino nascerà il giorno dopo – 1 febbraio – intorno alle 16. Il marito era un bresciano di nome Angelo Danesi, fuoriuscito dalla Sicilia dove si trovava militare in guerra nella Cavalleria e che aveva trovato accoglienza in casa Scorza.
Chissà cosa pensava “Siscina” – altro soprannome dato alla ragazzina poco più che quindicenne -, che lì a poco avrebbe partorito. Non lo saprò mai. Stupidamente non gliel’ho mai chiesto per pudore. Errore imperdonabile!
Mi piace però pensarla circondata dalle “pie donne”, da nonna Peppina “A’ Mattunara”, nonno Vincenzo – casellante -, da “Ciminera” l’amica del cuore.
Serafina, questo nome, è tutt’ora vivente e il bellissimo soprannome è dovuto al colore dei suoi capelli: bellissimi e corvini.
Erano tempi durissimi, come in seguito, ma la nascita del bambino era attesa come un segno di speranza.
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