Mutatis Mutandis/VACATIO LEGIS

15 apr 0

Mutatis Mutandis/VACATIO LEGIS

di Giacomo Danesi

Aforismi e sentenze latine
liberamente scelte
e commentate dall’autore

VACATIO LEGIS

Assenza della legge

Il vuoto legislativo, che intercorre tra la pubblicazione ufficiale e la sua effettiva entrata in vigore, è identificato con la frase latina vacatio legis.

Infatti, l’ordinamento giuridico italiano afferma che le leggi e i regolamenti divengono obbligatori nel decimo-quinto giorno successivo a quello della loro pubblicazione, salvo che sia altrimenti disposto (Art. 10 – Inizio dell’obbligatorietà delle leggi e dei regolamenti).

In verità lo si usa quando, scaduta una legge e in attesa che il legislatore ne predisponga un’altra, ci si trova nella condizione giuridica di dover operare in regime di vuoto legislativo.

VACATIO LEGIS

Una vaccata di legge

“Questa legge qua l’ho scritta io ma è una porcata, glielo dico francamente”.

Fu onesto Roberto Calderoli, esponente di spicco della Lega Nord, quando il 15 marzo 2006 fece questa affermazione durante la sua partecipazione alla trasmissione Matrix, condotta da Enrico Mentana. In discussione la legge elettorale, meglio nota con il nome di Mattarellum. Ma avrebbe potuto anche tranquillamente dire che era una vaccata di legge. Il concetto non sarebbe certo cambiato. Strano Paese l’Italia. Le nostre leggi hanno spesso nomi a dir poco inquietanti. Oltre la famosa Legge truffa, ecco leggi elettorali che portano il nome di Porcellum, Mattarellum, Tatarellum, ecc. Ora abbiamo anche il Vaccarellum! Paese che vai, leggi e interpretazioni che trovi.

Qualche esempio? In Germania tutto quello che non è permesso dalla legge è proibito. In Francia tutto è permesso, escluso quanto espressamente proibito. In Cina tutto è proibito, compreso quel che è permesso. In Russia tutto quanto non è proibito è assolutamente vietato. E in Italia per la legge nulla è proibito; soprattutto se è vietato! Chiaro che con questi presupposti, le leggi non possono che essere (a volte) delle gran vaccate.

pag. 136/137