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Santuario della Madonna della Neve

Santuario della Madonna della Neve

 di Giacomo Danesi

Adro, Marzo 2017

Una domenica dello scorso mese mi trovavo a transitare sulla strada che porta a Torbiato, quando alla mia sinistra una lunghissima fila di macchine proveniva dal Santuario della Madonna della Neve, reduci dalla  Messa delle ore 11.00
Arrivato in prossimità di Via Castello di Torbiato, ho accostato sul ciglio della strada per ammirare lo spettacolo del Monte Guglielmo, il Lago d’Iseo, con la stupenda Montisola al centro, e lo splendore dell’interno della Franciacorta.    A poche centinaia di metri sotto di me, in un avvallamento, ecco li Santuario della Madonna della Neve, con annessa la Casa del Pellegrino, il convento e poco distante la Scuola della Madonna della Neve, appunto.

I miei ricordi giovanili sono legati a questo luogo e soprattutto, oltre al santuario, al collegio che una volta era popolato da un nugolo di ragazzini che, provenienti dal collegio Carmelitano di Tombetta (alla periferia di Verona), alloggiavano al collegio di Adro per iniziare gli studi e diventare un giorno, forse, Frate Carmelitano Scalzo. Uno di quei “apostolini”, ero io. Un anno a Tombetta e un anno ad Adro convinsero i reverendi padri carmelitani che io non ero adatto a quel tipo di vita. La motivazione vera fu perché non ero dotato sul piano intellettivo. Il nostro superiore in collegio era P. Silvio Ferrari. Padre Romano, Padre Eugenio erano i nostri insegnanti. Padre Bartolomeo, Padre Carmelo e altri gestivano il numerosissimo gruppo di ragazzi provenienti dal Veneto e dalla Lombardia.

Indispensabili per il buon funzionamento del collegio erano poi i confratelli Fra Policarpo, el fra della xoca longa, e Fra Giuanì, sacrista e fra xercot, ed altri dei quali ora non ricordo il nome. Lo splendido Santuario della Madonna delle Neve era il centro di tutto. Che storia la sua costruzione, l’arrivo dei Carmelitani Scalzi e, soprattutto, l’apparizione della Madonna nel nostro territorio!

Narra, infatti, la storia che l’8 luglio del 1519 un pastorello sordomuto di Adro, tale Battista Comino Bajoni, mentre pascolava i suoi armenti in una cava nota come la Cava dell’Oneto, si vide parare davanti a sè La Madonna. Intimorito per quanto stava avvenendo, la Madonna lo rassicurò e gli diede un messaggio da portare agli abitanti di Adro. Senza tanti giri di parole, la Vergine disse al pastorello di informare gli adrensi di confessare i loro peccati, cambiare vita in quanto quella attuale era oltremodo peccaminosa, di santificare le feste, di non bestemmiare il nome Santo di Dio e di astenersi dal commettere altre nefandezze. Conoscendo la Vergine l’animo degli adrensi, che non era certamente fatto di farina per fare ostie, aggiunse: “Se non faranno quanto ho detto, si aspettino grandi castighi.” Lascio ai lettori immaginare l’emozione e, forse, anche la paura, oltre lo stupore del giovane pastorello adrense. Anche perché, essendo muto, non aveva la possibilità di colloquiare con la Madonna. La cosa era aggravata anche da fatto che era sordo!

La Vergine, che era ben conscia della menomazione del giovane, gli disse: “E se ti domandano chi ti ha parlato dì loro che è stata l’Avvocata de’ Peccatori, e per segno, oltre che tutti sanno che eri muto, prendi questa pietra e dalla a qualunque vuol vedere, che si muterà di colore di tempo in tempo: ed io intanto guarderò la greggia.” Prima che il pastorello si allontanasse per correre in paese a dare testimonianza di quanto gli era capitato, la Madonna espresse il desiderio che fosse costruito sul luogo dell’apparizione un Santuario.

Ora la Madonna è apparsa nel Mondo non saprei dire quante volte, e con i più svariati titoli alcuni dei quali veramente curiosi. Come, per esempio, la Madonna del Covolo, del Bagno, della Ghianda, della Castagna, dell’Oliva, della Quercia, delle Rose, della Gamba, della Noce, la Madonna dei Cappuccini e addirittura come Calpestatrice del Serpente! Il Serpente, nella iconografia cristiana vuol significare il Diavolo. Pastorelli e pastorelle sono presenti varie volte nelle apparizione mariane. Come pure i sordomuti e sordomute. Un inedito assoluto la sua apparizione il 28 Agosto 1879 quando a Knock – in Irlanda – apparve a 15 persone di diverse età nella versione “Muta”. La Vergine non pronunciò, infatti, parola alcuna. Che la Vergine abbia sempre svolto opera di intermediazione con suo figlio Gesù e il popolo di Dio è cosa nota. Ho trovato apparizioni nelle quali la Vergine Maria si è presentata come “Sovrana Mediatrice di suo Figlio Gesù” come nel 363 a Cesarea (Turchia) al vescovo Basilio; come “Conciliatrice dei peccatori “ a La Salette in Francia e come “Maria Santissima Avvocata” a Badia di Cava nel 1470. Il termine generico di “Avvocata” lascia spazio a tante e generiche situazioni di disagio, non necessariamente gravi. Ma la specifica “L’Avvocata dei peccatori”, come avvenuto nell’apparizione adrense, non lascia spazio a fantasie.

Erano veramente così cattivi i nostri concittadini nei tempi andati? Vi racconto questo episodio che forse ci può illuminare. Una decina di anni fa, incontro a Brescia Lino Monchieri, un grande della cultura bresciana, ora scomparso. “Giacomino – mi disse -, tu sei di Adro vero?” Avuta la mia affermativa risposta, levò dalla borsa un libro e me lo regalò. Il libro aveva per titolo: “Trenta leggende Bresciane”, narrate appunto da Lino Monchieri, illustrate da Tullio Piana e presentate da Angelo Franceschetti, giornalista e già vice direttore de Il Giornale di Brescia.

Dopo averlo ringraziato, mentre mi accingevo ad andarmene mi disse: “Vai a pagina 82. Troverai una curiosa storia che riguarda quattro tuoi compaesani.” Tornato a casa, incuriosito mi recai alla pagina indicata e lessi questo titolo: “I quàter dè Ader”! Narra la leggenda, perché di leggenda si tratta, che quattro adrensi i cui nomi facevano Alghisio, Binesio, Carusio e Dorasio, veri prodromi della mafia attuale, angheriavano tutti i passanti che avessero avuto la sventura di transitare sul territorio comunale, facendo pagare loro le decime (illegittime) e bastonando i malcapitati. La cosa durò qualche secolo, sempre secondo la leggenda, finché esasperate da questa tirannia le popolazioni di Franciacorta si ribellarono e cacciarono i quattro. Questo poté avvenire grazie all’aiuto divino. Infatti, ci fu l’intervento decisivo degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele! Un massiccio intervento divino con la Madonna prima e tre Arcangeli poi, su un piccolo territorio come il nostro, non si era mai visto!

Vi state chiedendo cosa avvenne subito dopo l’apparizione ad Adro? A tempo di record gli adrensi costruirono un piccolo santuario inaugurato il 1521. Nel 1581, durante la celebre visita apostolica nella nostra provincia, il piccolo santuario fu visitato nientemeno che da Carlo Borromeo, poi Santo. Il numero dei pellegrini aumentò con l’andar dei secoli al punto che nel 1750 il piccolo santuario fu demolito per essere subito dopo ricostruito. Il progetto fu affidato al celebre architetto Gaspare Turbini e la nuova chiesa, a pianta ottagonale, fu inaugurata nel 1776. Del primo santuario possiamo vedere, accanto all’attuale altare maggiore, un piccolo affresco. Visitatissima ancor oggi è la cripta sotto l’altare maggiore con la bella statua lignea della Vergine e del pastorello, opera dello scultore bresciano Poisa. Quella precedente era opera del Fantoni. Alcuni anni fa il celebre santuario fu splendidamente restaurato.

La storia non racconta se gli abitanti di Adro si emendarono dei loro peccati, e se non bestemmiarono più. Di certo il piccolo santuario costruito pochi anni dopo l’apparizione fu però motivo di screzi tra la parrocchia di Torbiato e quella di Adro. Per vie delle offerte che i pellegrini lasciavano dopo ogni visita… Per sanare la situazione occorrerà aspettare il 1912 quanto la parrocchia di Adro affidò ai frati Carmelitani Scalzi, di Santa Teresa D’Avila e San Giovanni della Croce, della Provincia Veneta, il Santuario. Il Padre Provinciale di quel tempo, Padre Giuseppe Castagna, lungimirante, pensò bene di costruire accanto al Santuario, il Seminario Minore per l’intera Provincia Veneta del suo Ordine religioso. L’incendio del 1928 distrusse parte del Convento; la sua ricostruzione e in seguito la costruzione della Casa del Pellegrino diedero lustro alla nostra zona. Sono stati e sono tuttora tantissimi i pellegrini che annualmente arrivano in quel di Adro per visitare il celebre santuario mariano. Senza contare l’elevatissimo numero di studenti che frequentano la scuola dei Frati Carmelitani Scalzi. Infatti, successivamente la chiusura nel 1985 del seminario minore, permise ai carmelitani di dare inizio a una nuova iniziativa importante: la costruzione di una Scuola Cattolica. Prima con la nascita di una Scuola media paritaria, poi il Liceo Scientifico e successivamente il Liceo Classico e Linguistico. Nel 2001 ecco anche la Scuola Primaria.

Dimenticavo. Perché il nostro Santuario si chiama Madonna della Neve?

Nella nostra bella Italia sono 152 le chiese, santuari, basiliche minori dedicati alla Madonna della Neve. Se non vado errato in Lombardia sono 19, in Piemonte 35 e in Campania 17. Inizialmente era conosciuta come “La Madonna della Cava” la nostra Madonna, e si festeggiava l’8 luglio di ogni anno, giorno dell’apparizione. Non ricordo in quale anno le autorità ecclesiastiche decisero di trasferire la festività al 5 agosto, a ricordo non più dell’apparizione ma alla dedicazione di Santa Maria Maggiore, splendida basilica in Roma, meglio nota come “Santa Maria ad Nives”, della Neve appunto, e anche come Basilica Liberiana a ricordo di chi la fece costruire: Papa Liberio.
Vi state chiedendo cosa c’entra la neve?
Occorre risalire al 5 agosto del 352 quanto a un principe romano gli apparve in sogno la Vergine che gli chiese di costruire una cappella. Sì’, ma dove? Nel luogo in cui il mattino successivo avesse trovato della neve fresca. Era Agosto! Incredibile ma vero. Quella notte a Roma, sul colle dell’Equilino nevicò! Il patrizio si reco da papa Liberio e gli raccontò il sogno. Ironia della sorte il Papa aveva avuto lo stesso sogno: la Vergine gli chiedeva la costruzione di una basilica dove sarebbe nevicato… Il papa diede ordine di costruire la basilica proprio sull’Esquilino. Era il 5 di Agosto. Ecco perché della data della festività della Madonna della Neve.

A ricordo di un miracolo!

 

Per gentile concessione de:

“Il QuAdro”  Nr 1. 2017 – Periodico di informazione di Idea Civica – Adro (Bs)

 

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