Il NAS di Alessandria ha deferito all’Autorità Giudiziaria tre operatori socio sanitari. Gli indagati, benché avessero sintomi riconducibili all’epidemia di COVID-19, avevano continuato a lavorare presso una residenza per anziani, risultando successivamente positivi al tampone per la ricerca del virus
Il comune di un paese in provincia di Rieti ha disposto la chiusura di una comunità alloggio per anziani dal valore di mercato superiore al milione di euro. Il provvedimento è stato adottato a seguito di una segnalazione da parte del NAS di Viterbo il quale aveva rilevato delle inottemperanze alle misure per il contenimento della pandemia
Il NAS di Milano ha sequestrato oltre un milione e mezzo di confezioni di gel igienizzante per le mani. La misura, che ha colpito un’azienda in provincia di Bergamo, è stata adottata in quanto i prodotti erano stati erroneamente registrati come cosmetici anziché biocidi, attribuendo per tanto delle caratteristiche non conformi alla normativa e quindi potenzialmente pericolose per il consumatore finale.
I prodotti già commercializzati saranno oggetto di una procedura di richiamo dal mercato
Il NAS di Roma, al termine di un’ispezione effettuata presso una farmacia sita nel litorale laziale, ha segnalato all’Autorità Giudiziaria una persona. L’indagata è accusata di aver attivato un laboratorio clinico senza essere in possesso della prevista autorizzazione per effettuare test diagnostici per la ricerca del COVID-19
Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cremona hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, a carico di trentamila mascherine filtranti modello “KN95”, per un valore complessivo di 150.000 euro.
Il sequestro è stato eseguito presso due magazzini, nelle città di Cremona e Brescia, riconducibili rispettivamente ad una società specializzata ed a un importante player di distribuzione nazionale di dispositivi medici di protezione individuale.
Tale provvedimento scaturisce dagli esiti conseguiti dall’accertamento di fatti costituenti reato commessi dalle citate aziende ritenute responsabili di aver importato dalla Cina e posto in commercio mascherine di protezione facciale sprovviste di marchio “CE”, nonostante il diniego espresso dall’INAIL, Ente preposto alla verifica ed al rilascio della certificazione di conformità per la specifica categoria merceologica
sitografia:
anazianiincasa*14 novembre 2020