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Fondo per il sostegno dei caregiver familiari

Fondo per il sostegno dei caregiver familiari

Tanto è importante la figura del caregiver che l’ultima Legge di Bilancio ha inserito questa mansione fra i lavori gravosi in modo che questa particolare categoria di persone, a tutti gli effetti lavoratori, possano accedere a un indennizzo di tipo pensionistico.Il Senato ha istituito il Fondo per il sostegno dei caregiver familiari: la Commissione Bilancio ha ufficialmente stanziato 60 milioni di euro in tre anni (2018, 2019 e 2020) per «la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare».

L’emendamento contiene la seguente definizione di caregiver familiare:

“Persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 10 maggio 2016, n. 76, di un familiare di un affine entro il secondo grado, ovvero nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, anche di un familiare entro il terzo grado, che a causa di malattia, infermità o anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata continuativa ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 194, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”

Vengono inseriti non solo il coniuge e i parenti di primo grado ma anche il convivente di fatto, i familiari e gli affini (i parenti del coniuge) fino al secondo grado (quindi fratelli e sorelle, nipoti e nonni, cognati e cognate, figli, genitori, nonni e nipoti del coniuge). Sono considerati caregiver anche i parenti entro il terzo grado (quindi, zii e zie, figli del fratello o della sorella, bisononni, pronipoti), solo in presenza di non autosufficienza e se i genitori e il coniuge abbiano più di 65 anni oppure a loro volta siano affetti da patologie invalidanti.

In pratica, la norma crea una riserva finanziaria che il legislatore potrà utilizzare per interventi normativi a favore dei caregiver.

N.B. I lavori gravosi sono una serie di 11 mestieri introdotti con la Legge di Bilancio 2017. I lavoratori che svolgono, da almeno 6 anni, una delle attività presenti nell’elenco possono accedere sia all’APe Social (con 63 anni compiuti e 36 anni di contributi versati) che alla pensione quota 41, quella dei lavoratori precoci.

Gli 11 mestieri ritenuti gravosi:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce
  • addetti ai servizi di pulizia
  • addetti spostamento merci e/o facchini
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni
  • infermieri o ostetriche che operano su turni
  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia
  • operai edili o manutentori di edifici
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti
  • chi cura, per professione, persone non autosufficienti

 

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Sitografia:

https://www.pmi.it/impresa/normativa/news/170694/legge-di-bilancio-60-milioni-per-i-caregiver.html

anzianiincasa*28 Novembre 2017

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