Inquinamento acustico: “L’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività , pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti.” (wikipedia)
In altri termini: rumori forti e fastidiosi che condizionano, volenti e nolenti, lo scandire della nostra vita quotidiana e che alterano il nostro equilibrio naturale.
L’eccessivo rumore incide, sulla persona, con effetti devastanti. Non si rischia solo la progressiva perdita della capacità uditiva, ma il nostro organismo, ogniqualvolta lo si “immerge” in ambienti rumorosi, subisce altri danni quali:
La nostra è un’epoca molto rumorosa: cantieri che si aprono, aerei che sfrecciano nel cielo, altoparlanti, treni, mezzi pesanti, auto in velocità ed un traffico sempre più caotico su strade ormai inadeguate a contenerlo tutto. Tutto ciò produce livelli di sonorità che non hanno sicuramente riscontro nelle epoche passate. La delicata struttura del nostro apparato uditivo viene sottoposta senza tregua ad uno sforzo che è certamente superiore alla sua capacità di resistenza e questo sia di giorno sia di notte.
E’ stato dimostrato che “L’uomo di oggi, in media a cinquant’anni, ha una riduzione delle capacità uditive pari a quella che, solo vent’anni fa, colpiva l’uomo di settanta”. (cit.)
Pertanto, le prospettive che si presentano non sono certo confortanti. Sicuramente la sensibilità varia a seconda delle persone che sanno più o meno sopportare ma esiste, tuttavia, una soglia di tolleranza valida per tutti e oltre la quale si possono originare i danni psicofisici elencati. L’esposizione continua al rumore ha, quindi, effetti extra-uditivi che interessano tutto il corpo e le conseguenze dannose si sommano nel tempo. La soglia di rischio è stata individuata intorno agli 80 decibel (dB = unità misura di potenza del suono). L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non superare i 70 decibel di giorno e i 55 decibel di notte.
Ci si deve “difendere” dal rumore e i numerosi esperti del settore potrebbero, attraverso una seria ed opportuna campagna d’informazione, sensibilizzare le persone di quanto può succedere loro a medio o a lungo termine. Sarebbe interessante vederli in televisione a parlare più volte di questo argomento, un po’ come si è fatto per le sigarette ma, del problema rumore, sembra che non ci si preoccupi abbastanza o non ci si preoccupi affatto. A volte appare qualche articolo sui giornali poi torna tutto nell’oblio. Nonostante vi sia una severa normativa, essa non viene affatto rispettata. Testimonianza ne è la movida che costringe, i cittadini di numerose città italiane, a barricarsi in casa e a rimanere svegli fino al mattino. Le loro numerosissime denunce passano inosservate. Le richieste di controlli disattese.
Che la moda imponga la musica a tutto volume anche nelle varie manifestazioni e nei negozi di alcuni centri commerciali è un dato di fatto. A tal proposito, attraverso studi approfonditi si è compreso che le persone “accompagnate” negli acquisti dalla musica, spendono “inconsapevolmente” meglio.
Una ricerca, condotta dall’ Università Bocconi in collaborazione con Mcube ha dimostrato che “In un negozio dove si può ascoltare la musica che piace si spende dal 2 al 10% in più”. Fortunatamente viene specificato che “La musica a volume troppo alto infastidisce e tende ad accorciare il tempo di permanenza mentre messa a basso volume allunga dal 15 al 33% il tempo di permanenza nel negozio”.
E suggerisce: “Un rivenditore che voglia sfruttare a proprio vantaggio la musica in negozio dovrebbe considerare bene la questione volume: uno moderato va bene per catene d’abbigliamento e shopping center dove è opportuno che il cliente passi più tempo possibile, mentre un volume più alto potrebbe servire a fast food e altri esercizi dove il ricambio di clientela è indispensabile”. Considerando la musica assordante di certi fast food, è lecito pensare come, tale suggerimento, sia coscienziosamente messo in pratica.
In numerose città straniere, per attenuare i danni dell’inquinamento acustico, da molto tempo sono stati attuati interventi negli spazi pubblici che hanno previsto delle apposite barriere costituite da vegetazione in grado di attutire i rumori assorbendoli in gran parte. Altri interventi fatti sono stati l’installazione di pannelli fonoassorbenti in alcuni tratti delle ferrovie, delle autostrade e vicino alle piste aeroportuali. In Italia si è cominciato a installare pannelli fonoassorbenti in alcuni tratti di autostrade e ferrovie ma le nostre città detengono il record negativo di città più rumorose di Europa (cit.)
Le amministrazioni cittadine e regionali possono avere un ruolo molto importante nel controllo del rispetto delle leggi ma è bene che ognuno, nel suo piccolo, agisca personalmente per migliorare la situazione o, quantomeno, per non deteriorarla ulteriormente utilizzando, per esempio radio, televisioni, impianti hi-fi a giusto volume.
Nelle due tabelle sottostanti vengono indicati gli effetti che suoni e rumori troppo intensi hanno sull’organismo.
Molti di essi vengono percepiti contemporaneamente
ed è quindi facile rendersi conto della loro pericolosità.
n.b. La tabella nella foto è una messo a confronto delle numerosissime tabelle che si possono trovare in Internet alla voce “Inquinamento acustico”
Giornalmente viene detto e scritto che l’uomo non ha più valori. Si incontrano persone sempre più insofferenti, infelici, che hanno perso un loro equilibrio interiore e ci si stupisce perché gli individui non comunicano più, perché si diventa sempre più stanchi, intrattabili, aggressivi e via dicendo. Si fa molto poco, per creare l’ambiente giusto che sia loro di aiuto e, il più delle volte, si invitano ad andare da uno psicologo…
Bombardati da tutte le parti da suoni e rumori devastanti, si potrebbe ritenere che la maggior parte delle persone sia ancora straordinaria a rimanere nei parametri della cosiddetta “normalità”.
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