di Giacomo Danesi
Cosa penso se mi chiedi informazioni sulla parola Menta? Da bresciano-bergamasco-calabrese penso al torrente Menta, affluente della fiumara Amendolea. Da appassionato di mitologia penso al nome di una ninfa mitologica.
Però che bella la mitologia! Prendete Ovidio. Lui ci racconta la storiella che Minte, che sembra fosse figlia del fiume infernale Cocito (non ho sbagliato a pensare all’acqua, dunque anche ad un torrente calabrese…), amata da Ade, fu trasformata in vegetale da Proserpina, sua moglie, donna gelosissima. Brutta bestia la gelosia!
Splendida erba aromatica la Menta, della famiglia delle Labiate (Lamiaceae). Naturalmente ne esistono di specie diverse. La più conosciuta è la Menta piperita (Mentha piperita), un
ibrido tra la Menta miridis e la Menta acquatica. Poi ecco la mentuccia, la menta romana, ecc.
È un’erba amatissima. Lo era anche in passato. Sacra a Iside, era nei favori anche del dio della medicina, un certo Thot. Sembra che nell’antichità, almeno così si trova scritto nell’Antico Testamento, fosse usata per elevare lo spirito. Ippocrate, più furbo, la considerava invece un afrodisiaco. Plinio andava controcorrente: la usava come analgesico!
A questo punto evito di raccontarvi tutte le qualità per la quale è usata in medicina; questo per non andare in contrasto con quanto raccontavano i grandi del passato. Che fosse, in illo tempore, tenuta in debita considerazione, lo possiamo dedurre anche dagli editti, alcuni addirittura ferocissimi, che Carlo Magno emise per proteggerne la specie ed evitarne lo sperpero.
Oggi la si trova dappertutto, soprattutto in zone dai climi temperati.
Il luogo deputato per la coltivazione della Menta? Nella regione del Mitcham, vicino a Londra. In Italia si coltiva una specie denominata, appunto, Mitcham.
Inutile ricordare che dalle sue foglie si estrae il Mentolo, molto usato in profumeria e anche nella liquoreria.
Vi state chiedendo in quali nazioni la Menta è più diffusa, o meglio, il suo uso è più diffuso?
Non certo in Francia. I francesi considerano il suo aroma assolutamente rozzo. In Spagna e in Italia è comunemente usata.
Al sud della nostra bella Italia la si usa sicuramente nella cottura dell’agnello. È, infatti, splendida su tutte le carni. Soprattutto sulle carni toste come quelle del montone o dell’anatra.
Fa la sua bella figura, naturalmente, anche sulle verdure, soprattutto quelle estive come i cetrioli, le patate novelle, i pomodori, ecc. Usarla sui lamponi, sulle fragole e come aggiunta nella base di preparazioni di frutta, è assolutamente comune.
Vi state ancora chiedendo dov’è più diffusa nel mondo: in India! Poi nel Medio Oriente e anche nel Nord Africa. Se amate viaggiare (spero abbiate visitato il Marocco…) allora conoscerete sicuramente il profumo intenso del tè alla Menta.
Accidenti! Che maledetto vizio quello di servirlo caldissimo nei bicchierini di vetro…
Però che profumo e aroma dolcissimo! Lo sapete, vero, che il tè alla Menta (atav in arabo) è preparato con il tè verde proveniente dalla Cina, molto zucchero e rametti di menta fresca che si chiama nanaa?
Mi hanno raccontato che questa mistura è nata per caso (tutte le cose buone nascono per caso) nel lontano 2723 a.C. alla corte dell’imperatore Shan Nong.
Mi sono dilungato troppo. Vediamo cosa ci ha preparato a base di Menta il buon Iginio Massari.
Necessitano:
• 2 torte del diametro di 16 centimetri.
• Fondo base al cioccolato senza farina
• Crema mousse al cioccolato e Menta
• Fondo base al cioccolato
• Crema mousse al cioccolato e Menta
• Dischetto di cioccolato fondente, con foglia di Menta al centro, per decorazione sui fianchi
Preparazione
In una bacinella semitonda, con un frullino elettrico montate a neve gli albumi con lo zucchero.
Amalgamate i tuorli d’uovo, montati con lo zucchero, e il cioccolato sciolto, e aggiungete gli albumi montati.
Formate i fondi base.
Prendete 2 tortiere del diametro di 16 cm, imburrate e infarinate, versate in ciascuna metà del composto e cuocete in forno a 180°C per 15 minuti con lo sportello del forno leggermente aperto.
N.B: questo tipo di fondo deve essere cotto con uno spessore massimo di 10 mm. Se fosse più alto si avrebbe il cedimento al centro.
Riscaldate la soluzione di zucchero e acqua a 124°C.
Preparate la pâte à bombe montando le uova, i tuorli e le foglie di Menta e versate sul tutto, mentre monta, lo zucchero cotto a filo continuando a montare. Lavorate fino a intiepidimento.
Separatamente, sciogliete la copertura fondente, sciogliete la gelatina a bagnomaria.
Amalgamate il cioccolato, la gelatina, la massa montata con le uova.
Aggiungete un terzo di panna montata. Infine, amalgamate
il resto della panna montata.
La crema deve essere lucida e cremosa, né troppo sostenuta né troppo molle.
Composizione del dolce su foglio di plastica per alimenti posizionato su una teglia
Regolarizzate versando un po’ meno di metà, in un anello per torta del diametro di 16 cm, la crema mousse al cioccolato e Menta. Successivamente incorporate una metà del fondo al cioccolato tagliato precedentemente con un coltello a sega.
Ricoprite ancora con una crema mousse al cioccolato, lasciando lo spazio per inserire l’altra metà del fondo al cioccolato.
Abbattete di temperatura. Conservate a -20°C. Rimuovete il dolce dallo stampo, decorate con motivi di cioccolato e di zucchero. Servite a una temperatura compresa tra 0 e 5°C.
Tratto dal libro “Mia nonna mangiava i fiori”
Testi di G. Danesi – Vannini Editrice
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