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Le cause delle cadute

Le cause delle cadute dell’anziano

Ci sono molte cause delle cadute degli anziani, come riporta la tabella sotto che riassume i dati di 12 grandi studi retrospettivi sulle cause delle cadute degli anziani in contesti diversi

Cause di cadute negli anziani in 12 studi che hanno valutato attentamente gli anziani dopo una caduta e specificato la causa (adattato)

 

Cause percentuale media (1) range (2)
accidentale – correlata all’ambiente 31% 1-53%
disturbo di andatura, riduzione della forza muscolare 17% 4-39%
capogiri, vertigini 13% 0-30%
Collasso 9% 0-52%
confusione 5% 0-14%
ipotensione posturale 3% 0-24%
disturbo visivo 2% 0-5%
sincope 0,3% 0-3%
altre cause specificate (3) 15% 2-39%
cause sconosciute 5% 0-21%

1 = percentuale media calcolata da 3.628 cadute in 12 studi.

2 = minimo – massimo

3 = questa categoria include artrite, malattie acute, farmaci, alcol, dolore, epilessia e caduta dal letto

  • La caduta accidentale o connessa a pericoli presenti nell’ambiente domestico è il tipo più speso citato. Molte cadute considerate accidentali, però, sono in realtà dovute all’interazione tra pericoli identificabili presenti nell’ambiente domestico ed elevata suscettibilità causata dagli effetti congiunti di età e condizioni patologiche. Le persone anziane hanno un’andatura più rigida, meno coordinata e più pericolosa rispetto ai più giovani. Il controllo della postura, i riflessi di orientamento corporeo, la forza e il tono muscolare, l’altezza della falcata declinano con l’età e minano la capacità di evitare di cadere quando, inaspettatamente, si inciampa o si scivola. Nel corso della vecchiaia le strategie per conservare l’equilibrio, dopo essere scivolati, cambiano: in gioventù si evita di cadere spostando il peso corporeo sull’anca, più tardi si evita di cadere, spostando il corpo con un rapido passo, ma invecchiando si perde l’abilità di auto correggersi per prevenire la caduta. Con il progredire dell’età, inoltre, la riduzione della vista, dell’udito e della memoria tendono a incrementare il rischio di inciampare

 

  • L’ampia categoria dei problemi dell’andatura e della forza muscolare è la seconda tra le più comuni cause di cadute. L’abilità di camminare normalmente dipende da diverse componenti bio-meccaniche, incluso la mobilità articolare, in particolare delle articolazioni delle gambe; appropriato timing della contrazione muscolare, appropriata intensità della contrazione muscolare e normale input sensoriale, inclusi vista, propriocezione e sistema vestibolare. I problemi della deambulazione e dell’equilibrio riconoscono diverse cause e provocano disfunzioni nel 20-40% degli over 65 (e 40-50% degli over 85), e circa la metà di questi problemi sono seri. In un grande studio longitudinale su persone di 75 anni, il 10% aveva bisogno di assistenza per camminare in camera, il 20% non era in grado di salire una rampa di scale senza aiuto e il 40% non era in grado di camminare per meno di un chilometro. I problemi di deambulazione possono essere imputati a semplici variazioni nel portamento e nell’equilibrio legate all’età, ma anche a specifiche disfunzioni del sistema nervoso, muscolo-scheletrico, circolatorio e respiratorio o a seguito di un periodo di inattività

 

  • L’altra causa principale di cadute è il capogiro, un sintomo molto comune tra gli anziani, ma aspecifico, che può derivare da problemi diversi (per esempio: i disturbi cardiovascolari, l’iperventilazione, ipotensione ortostatica, effetti collaterali da farmaci, ansia e depressione)

 

  • L’ipotensione ortostatica, che è associata al capogiro, ed è definita come un calo di oltre 20 mmHg di pressione sistolica al passaggio dalla posizione distesa a quella eretta, ha una prevalenza pari a 10-30% tra le persone anziane che vivono a casa. Può derivare da diversi fattori, tra cui la disfunzione autonomica (spesso in relazione all’età, al diabete o danni cerebrali), ipovolemia, bassa gittata cardiaca, morbo di Parkinson, patologie metaboliche ed endocrine, uso di farmaci (in particolare: sedativi, antiipertensivi e antidepressivi). Il calo ortostatico può essere più marcato al mattino, perché la risposta barorecettoriale è diminuita dopo decubito prolungato. Nonostante il fatto che sia abbastanza comune, l’ipotensione ortostatica non è una causa frequente di cadute, probabilmente perché la maggior parte delle persone con questa sindrome si abitua ad essa e riesce a evitare di cadere sapendo che, alzandosi, può incorrere in un calo pressorio

 

  • Il collasso è definito come un cadere afflosciandosi, improvviso, senza perdita di coscienza o capogiri. In passato è stato implicato nell’1-10% delle cadute. Tipicamente, i pazienti sperimentano un’improvvisa debolezza delle gambe, a volte precipitata da un brusco movimento della testa. La debolezza è di solito transitoria, ma può persistere per ore. Questa sindrome è stata attribuita a transitoria insufficienza dell’arteria vertebro basilare, anche se probabilmente può derivare da diversi meccanismi, tra i quali la debolezza dei muscoli degli arti inferiori e l’instabilità del ginocchio. I collassi sono oggi molto meno segnalati, forse a causa di una maggiore precisione diagnostica. In realtà, il collasso vero è piuttosto raro

 

  • La sincope è un’improvvisa perdita di coscienza, di solito risultato di riduzione del flusso ematico cerebrale o di fattori metabolici. Si tratta della causa cui sono state attribuite tra il 2 e il 10% delle cadute, anche se in molti studi non è stata considerata come possibile causa di cadute

Altre cause specifiche di cadute sono:

  • disturbi del sistema nervoso centrale
  • deficit cognitivi, deficit della vista
  • effetti collaterali dei farmaci
  • consumo di alcol
  • anemia
  • ipotiroidismo
  • articolazioni instabili
  • problemi dei piedi
  • osteoporosi severa con fratture spontanee e malattie acute

Poiché la maggior parte degli anziani ha molteplici fattori di rischio che predispongono alla caduta, le cause esatte possono essere difficili da determinare

 

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Sitografia:

http://www.gimsi.it/attachments/2005/008_00836.pdf

http://www.epicentro.iss.it/default.asp

Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica

a cura del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità

 

 

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