di Giacomo Danesi
Aforismi e sentenze latine
liberamente scelte
e commentate dall’autore
TE MANE (Laudum Carmine)
TE (Deprecamur) VESPERE
Te preghiamo al mattino
con un canto di lode
Te alla sera
Anonimo inno alla Trinità la cui abbreviazione (Te Mane Te Vespere) si può leggere su uno scudo d’oro e d’argento (secondo alcuni si tratta di una piastra) e un giulio di Papa Urbano VIII (al secolo Maffeo Barberini Firenze 1568 – Roma 1644).
TE MANE (Laudum Carmine)
TE (Deprecamur) VESPERE
Tè al mattino
Tè alla sera
Se il porro vanta la sua scoperta a 3.000 anni A.C., il tè rivendica il titolo di bevanda più antica. Infatti, la sua storia risale a 5.000 anni fa, anche se le sue origini sono avvolte nel mistero.
Dopo l’acqua, s’intende! Poteva una simile bevanda non avere le sue leggende? Certamente no.
I cinesi sono convinti che sia stato l’imperatore Chen Nung (Shen Nung), meglio noto come il Divino Mietitore, per l’impulso dato all’agricoltura, a scoprire il tè quando, addormentatosi sotto un albero di tè selvatico, una leggera brezza fece cadere alcune foglie dall’albero all’interno di un bollitore d’acqua. La stessa, grazie alle foglie, diventò di color oro.
L’imperatore, che aveva dato ordini severissimi ai suoi sudditi, costretti a bere soltanto acqua, rimase incantato dal sapore di quell’acqua color oro, e, finalmente, cambiò idea. Da allora tè per tutti. Siamo nel 2737 a.C.
Naturalmente esistono altre versioni di figli d’imperatori, re e quant’altro, tutti con la loro storia incredibile sulla scoperta di questa pianta che tiene desti e rinvigorisce. Di certo il tè è giunto in Europa nel 1632.
Perché bere il tè al mattino e alla sera? Date un’occhiata ai suoi principi attivi: composti polifenolici (catechine, flavonoli e loro glucosidi), metilxantine (caffeina o teina, teofillina, teobromina), saponine triterpeniche.
Una tazza di tè verde generalmente contiene 50-100 mg di polifenoli. I costituenti, presenti in quantità minore, sono proteine, carboidrati, acidi fenolici, minerali e fibre.
Secondo alcuni scienziati il consumo abituale di tè incide sul rischio di insorgenza del cancro alle ovaie. Un recente studio ha messo in risalto l’importanza di sostanze come i polifenoli (catechina, teaflavine ed i flavonoli), presenti sia nel tè verde che nel tè nero, come agenti chemioprotettivi. Sembra, infatti, che in virtù della loro azione antiossidante, anti proliferativa e antiangiogenetica, si possano combattere le cellule cancerose.
Che sia nero, bianco, post fermentato, speziato o quant’altro, il tè è la bevanda per eccellenza da consumare a tutte le ore della giornata.
Te mane, te vespere, ovvero da mane a sera.
Una piantagione di tè.
pag. 128 – 131
Mutatis Mutandis
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